La distorsione di caviglia rappresenta il 25% della traumatologia nello sport, molte volte ci ritroviamo nel curare pazienti i quali danno poco peso alle distorsioni della caviglia.
La caviglia è un’articolazione che collega il piede al resto della gamba, in essa si struttura il nostro carico e equilibrio in statica o in dinamica. Una giusta funzionalità genera una corretta postura e corretta funzionalità della stessa.
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Gonfiore: generalizzato e soprattutto presente nello spazio sotto malleolare nel lato della caviglia in cui è avvenuta la distorsione;
Ematoma: vi è anche la presenza di ematoma, soprattutto nei casi di distorsione più gravi;
Calore: in particolare nelle prime ora dal trauma;
Difficoltà di movimento: si riferisce impotenza funzionale sia per problemi di stabilità che di dolore;
Dolore: il dolore è presente sia alla pressione che al movimento, in particolare viene esacerbato se si cerca di riprodurre il movimento nella direzione della distorsione.
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Il primo riferimento da fare è capire se l’osso della tibia è in sede con l’osso dell’astragalo, in modo da capire l’entità del trauma, successivamente bisogna effettuare una radiografia al fine di evidenziare possibili fratture nell’articolazione, a seguito di ciò si può eseguire una risonanza o un’ecografia, verificano i tessuti muscolo-tendinei e i legamenti “principalmente” se hanno subito trauma distorsivo o lesivo.
Un fisioterapista professionista è formato nella tematica può valutare il primo approccio avvalendosi di test funzionali e utilizzo dell’ecografo al fine di individuare tessuti compromessi e in caso positivo inviare il paziente verso successiva diagnostica specifica.
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• RIPOSO: mantieni a riposo l’articolazione, non caricarci peso sopra, se ti fosse possibile deambula sin da subito con le stampelle, in modo da non compromettere ulteriormente la situazione. Spesso la stabilità articolare, dopo un evento di distorsione, è precaria e caricandoci peso si rischia di danneggiare ulteriormente i tessuti.
• ICE = ghiaccio: applica nel ghiaccio nella zona dolente, ti aiuterà a controllare l’infiammazione e a far diminuire il dolore, che nell’immediato si presenterà anche se l’articolazione è ferma e non viene toccata.
• COMPRESSIONE: fascia l’articolazione con un bendaggio compressivo, ti aiuterà a stabilizzare l’articolazione.
• ELEVAZIONE: la posizione elevata ha lo scopo di mantenere la caviglia in scarico, contribuendo al drenaggio dei liquidi.
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La riabilitazione si suddivide in 3 fasi: recupero dal dolore acuto, recupero dell’articolarità, recupero della funzionalità in carico statico e dinamico.
• ????? ????: diminuzione del dolore e del gonfiore:
Nei primi giorni dopo aver tolto la fasciatura, il paziente riferisce dolore sia al movimento che alla palpazione e presenta la caviglia gonfia. Per ridurre la sintomatologia algica si applicano diversi mezzi fisici ad alta tecnologia come:
- LaserTerapia Alta potenza
- TecarTerapia;
- Ipertemia;
- Criocompressione;
- Neuromodulatore;
- Ultrasuoni
Tali mezzi fisici vengono integrati con tecniche manuali come la massoterapia e delicate mobilizzazioni che hanno lo scopo di migliorare il drenaggio e la mobilità dei tessuti.
• ??????? ????: recupero della articolarità:
Una volta diminuito il dolore e il gonfiore, si può iniziare a recuperare la mobilità articolare.
Oltre ad utilizzare i mezzi fisici sopraelencati, che ovviamente in questa fase saranno impostati con diversi parametri, le mobilizzazioni saranno rivolte a recuperare i gradi di movimento e sono abbinate a degli esercizi attivi e attivi assistiti, inizialmente in scarico.
• ????? ????: recupero della funzionalità in carico:
Una volta recuperata buona parte della articolarità, ci si può concentrare a recuperare il carico dell’articolazione e le performance della stessa.
Costruendo esercizi volti alle performance dei muscoli stabilizzatori del piede e degli arti inferiori avvalendosi di resistenze elastiche, isometriche isoinerziali e propriocettive.
Pianificare un training di allenamento riabilitativo adatto al paziente e costituito da esercizi attivi e dall’utilizzo di accessori specifici, è fondamentale al recupero funzionale globale del paziente al fine del reinserimento nelle sue funzioni quotidiane statiche, dinamiche, lavorative o sportive.
Riportiamo qui in basso uno studio che cita come negli sportivi la distorsione non curata porta a recidiva di traumatologia e a come negli sport di performance è indicato un tutore nell’approccio iniziale alla performance sportiva dopo aver maturato un giusto percorso di fisioterapia.
Cit.
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Dott. Fisioterapista Nigro Francesco