Per “Calcificazione del Sovraspinoso” si intende una condizione clinica nella quale le fibre del tendine creano un’alterazione biologica del tessuto:
componente infiammatoria (infiammazione del tendine in cui si formano ed accumulano i depositi di calcio)
componente calcifica (modificazione biochimica che provoca il deposito minerale).
Il deposito di calcio è la vera ragione per cui questo problema produce dolore alla spalla, infatti, il calcio è molto irritante e generando oltre al dolore uno spessore, produce un limite funzionale nel movimento della spalla.
La valutazione deve essere effettuata da test funzionali specifici, il più rilevante è il test di Kobe il quale testa la forza del muscolo Sovraspinoso, “considerato da diversi autori muscolo primario della cuffia dei rotatori”, va visualizzata anche da mezzi diagnostici, come ecografo o radiografia, in alcuni casi se ritenuta opportuna la Risonanza Magnetica può essere un esame successivo di rilevanza per una diagnosi ancora più precisa.
Gli studi epidemiologici hanno dimostrato che la prevalenza di tendinopatia calcifica si sviluppa dal 2,7% al 22% della popolazione e colpisce solitamente individui di età superiore ai 40 anni anche se la fascia di età maggiormente colpita si colloca tra i 30 e i 50 anni di età. Le donne di razza bianca sono colpite più frequentemente rispetto agli uomini.
Vi sono però, alcuni autori che ritengono che le cellule tendinee vanno incontro ad un processo che si chiama “metaplasia” trasformando le normali cellule tendinee in cellule produttrici di calcio.
Il trattamento di questa patologia è dettata da due fronti:
Conservativo, il quale prevede un approccio terapeutico mirato al miglioramento del tessuto con presenza di area mineralizzata, fra le migliori metodiche rientrano le onde d’urto, seguiti dall’integrazione di altri mezzi fisici per la bio stimolazione dei tessuti e insieme al trattamento dei tessuti con mezzi fisici, va sempre integrato un approccio di terapia manuale e rieducazione funzionale degli stessi, per concludere con una fase finale di rinforzo globale di tutta la spalla, conducendo il paziente verso la sua quotidiana funzionalità.
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Chirurgico, il quale è successivo a un approccio conservativo ben svolto con poco successo o in caso di una degenerazione molto importante del tendine o una massa calcifica di densità elevata. L’approccio chirurgico va’ integrato sempre a un percorso terapeutico:
pre-operatorio “preparazione dei tessuti a una ripresa post-operatoria più veloce” ?post-operatorio facendo sì che dopo la soluzione chirurgica intrapresa, sia il tendine Sovraspinoso che tutta la spalla riprendano la giusta funzionalità e forza nei tessuti.
riportiamo uno studio sulla terapia ad onde d’urto extracorporee ad alta energia per il trattamento della tendinite calcifica cronica della spalla.
riportiamo un altro studio che cita l’efficacia delle onde d’urto e del Needling “non autorizzato in Italia” rispetto all’artoscopia.
Altro studio scientifico che riporta un miglioramento clinico e riassorbimento delle calcificazioni nella tendinite calcifica della spalla dopo la terapia con onde d’urto a 6 mesi di follow-up
Dott. Fisioterapista Nigro Francesco