Le lesioni muscolari rappresentano un’incidenza intorno al 30% della traumatologia sportiva e tra le più frequenti troviamo le lesioni della parte posteriore della coscia “lesione degli hamstring”.
Riportiamo la classificazione delle lesioni muscolari, secondo Reid, 1992.
1. Contusione (lieve – moderata – severa)
2. Lesione muscolare da esercizio fisico (dolore muscolare ritardato)
“Quello che diverse volte viene definito la rottura dei doms”
3. Strappo muscolare, di cui riconosce tre gradi (I,II,III):
Strappo I^ grado (lieve):
lacerazione di poche miofibrille all’interno di un fascio muscolare, ma non dell’intero fascio;
– danno strutturale minimo;
– piccola emorragia;
– guarigione in tempi brevi.
Strappo II^ grado (moderato):
lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge meno dei 3/4 della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel punto;
– entità del danno variabile;
– rottura parziale;
– significativa perdita funzionale precoce.
Strappo III^ grado (severo):
rottura muscolare, che coinvolge più dei 3/4 della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel punto e che può essere distinta in parziale (lacerazione imponente, ma incompleta della sezione del muscolo) o totale (lacerazione dell’intero ventre muscolare).
– rottura completa;
– occorre aspirare l’ematoma;
– può essere necessario l’intervento chirurgico
Il processo lesivo è ben diverso dalla contrattura e dallo stiramento muscolare:
La contrattura si manifesta con dolore muscolare che insorge quasi sempre a distanza dall’attività sportiva, con una latenza variabile (dopo qualche ora o il giorno dopo), mal localizzato, dovuto ad un’alterazione diffusa del tono muscolare (criteri anamnestico e sintomatologico), imputabile ad uno stato di affaticamento del muscolo, in assenza di lesioni anatomiche evidenziabili macroscopicamente o al microscopio ottico (criterio anatomo patologico).
Lo stiramento è sempre conseguenza di un episodio doloroso acuto, insorto durante l’attività sportiva, il più delle volte ben localizzato, per cui il soggetto e costretto ad interrompere l’attività, pur non comportando necessariamente un’impotenza funzionale immediata, e del quale conserva un preciso ricordo anamnestico (criteri anamnestico e sintomatologico). Poiché dal punto di vista anatomo-patologico non sono presenti lacerazioni macroscopiche delle fibre, il disturbo può essere attribuito ad un’alterazione funzionale delle miofibrille, ad un’alterazione della conduzione neuro-muscolare oppure a lesioni sub microscopiche a livello del sarcomero. La conseguenza sul piano clinico è rappresentata dall’ipertono del muscolo, accompagnato da dolore.
Trattamento
Il trattamento è specifico dopo un’attenta valutazione da parte del Medico o Fisioterapia competente.
Sicuramente un esame diagnostico come Ecografia o RMN sono necessarie a sviluppare l’approccio terapeutico da impostare con il paziente.
Nel nostro centro effettuiamo un Trattamento Ecoguidato, il quale ci permette di effettuare un approccio mirato e nel periodo terapeutico monitorare l’evoluzione della riparazione dei tessuti, andando a lavorare nelle varie fasi:
iniziale nel recupero del trauma e dell’infiammazione, tramite tecniche strumentali e di protezione dei tessuti;
fasi successive nel recupero funzionale dei tessuti e del carico delle stesse continuando ad avvalersi in parallelo dell’aiuto della terapia strumentale
Fase finale recupero di tutte le funzioni dinamiche motorie e in caso sportivo del gesto atletico.
Riportiamo uno studio scientifico inglese il quale hanno stilato a causa di confusione fra le categorie mediche un nuovo modello di classificazione
Citiamo un altro studio sul trattamento delle lesioni muscolari degli hamstring trattate con il protocollo inglese BAMIC utilizzato in atletica leggera
In caso di una problematica muscolo affidati a professionisti specializzati in materia.
Dott. Fisioterapista Nigro Francesco