L’intervento di protesi d’anca consiste nella sostituzione totale o parziale dell’articolazione utilizzando delle protesi in metallo.
Quando si effettua?
Come ogni articolazione anche l’anca può usurarsi o subire dei danni. Quando l’entità del danno è notevole oppure si è in uno stato cronico di malessere e incapacità funzionale si ricorre alla chirurgia.
Le cause più frequenti per le quali si ricorre all’intervento di protesi d’anca sono:
– Osteoartrosi
– Artrite reumatoide
– Frattura ossea
Altre cause comprendono invece la necrosi avascolare, l’artrite settica, un’infiammazione batterica, tumori ossei e la displasia congenita dell’anca.
Il trattamento
Dopo un intervento di protesi d’anca la riabilitazione è fondamentale per recuperare, nei tempi stabiliti, la piena mobilità articolare. Diversi studi indicano l’estrema importanza di una riabilitazione post-operatoria immediata ma non solo, se si tratta di un intervento d’elezione e dunque programmato, effettuare un ciclo di riabilitazione pre-operatoria è un elemento predittivo positivo per l’esito di riuscita dell’intervento chirurgico.
Gli obiettivi
Il piano di trattamento studiato su misura del paziente e tenendo in considerazione la sua situazione clinica così come la tipologia di intervento, prevede:
– Educazione alla patologia
– Riduzione del dolore
– Recupero della forza muscolare
– Recupero dell’articolarità
– Recupero della coordinazione e dello schema motorio
– Raggiungimento di una qualità di vita ottimale
Questa recentissima pubblicazione del 2020 ci indica come una riabilitazione precoce con una somministrazione del carico fin da subito permetta di ottenere migliori risultati in termini di andatura, forza e coordinazione rispetto a un protocollo standard:
Questa revisione sistematica, invece, si conferma l’utilità e l’importanza dello svolgere un ciclo di riabilitazione pre-operatoria sia in termini di controllo del dolore ma anche per ottenere una funzionalità e un recupero precoce:
Dott.ssa Ft Selenia Arcidiacone