Lesioni della cuffia dei rotatori


Le lesioni a carico della cuffia dei rotatori sono delle “rotture” parziali o totali a carico di uno o più tendini appartenenti alla cuffia stessa.

Vengono classificate, come anticipato, in lesioni parziali o totali.
Le lesioni parziali sono lesioni che non coinvolgono l’intero spessore del tendine.
Le lesioni complete coinvolgono, al contrario, l’intero spessore del tendine.
A loro volta, le lesioni complete vengono suddivise in:
• PICCOLE, minori di 1cm2
• MEDIE, comprese tra 1-3 cm2
• GRANDI, comprese tra 3-5 cm2
• MASSIVE, lesioni maggiori di 5 cm2 o che coinvolgono più di 2 tendini.


Le persone più colpite da questa tipologia di disturbo sono generalmente soggetti di età superiore ai 60 anni, con storie familiari di problematiche di spalla, storie di traumi alla spalla, ipercolesterolemia, o che praticano lavori manuali che prevedono lo spostamento di carichi pesanti, gesti overhead o vibrazioni.
All’esame obiettivo generalmente sono presenti atrofie muscolari, mobilità attiva limitata, deficit di forza, alterazioni del controllo motorio e, nella stragrande maggioranza dei casi, dolore.


La valutazione clinica prevede, oltre alla raccolta dei segni presenti all’esame obiettivo, una serie di test funzionali specifici per valutare l’efficienza dei vari tendini appartenenti alla cuffia dei rotatori.
Inoltre l’ecografia e la risonanza magnetica sono utili per rilevare la presenza di lesioni complete della cuffia dei rotatori ma la loro affidabilità diminuisce in presenza di piccole lesioni.


Il trattamento conservativo dovrebbe essere in genere destinato a persone con età superiore ai 65 anni, con esordio non traumatico, lesione minore di 1 cm o maggiore di 4 cm, laddove la sintomatologia dolorosa è il problema principale.


Il trattamento chirurgico al contrario trova maggiori indicazioni in persone di età minore di 65 anni, esordio traumatico, lesione di dimensioni di 1-2 cm, laddove la debolezza rappresenta il problema principale.
Inoltre, bisogna sempre considerare le preferenze del paziente.
Il trattamento conservativo/riabilitativo si basa essenzialmente su un lavoro di tipo attivo, con esercizi a carico progressivo per poter migliorare la funzionalità e ridurre la sintomatologia dolorosa.


L’integrazione della terapia strumentale, in particolar modo del Laser Theal Therapy, consente un miglior controllo della sintomatologia dolorosa e ci permette, spesso, di ridurre la durata del piano terapeutico.

Dott. Fisioterapista Michele Volpe

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