Le lesioni muscolari sono tra i traumi più comuni in medicina dello sport (dal 10% al 30% di tutti gli infortuni sportivi.
Il muscolo è un tessuto connettivo specializzato, responsabile dei movimenti. Formato da parti carnose e parti tendinee con le quali si inserisce sull’osso. I muscoli si differenziano in base alla forma, al numero di capi d’inserzione e di origine. In base alla loro funzione e a seconda del modo in cui interagiscono (agonisti, antagonisti).
Il muscolo si struttura in tre parti distinte: l’epimisio, il perimisio e l’endomisio.
L’unità funzionale del muscolo è chiamata miofibrilla, ovvero sottili filamenti lunghi quanti una fibra muscolare costituiti da due proteine: miosina e actina. La contrazione avviene tramite lo scorrimento reciproco delle due proteine con conseguente accorciamento della fibra.
EZIOPATOGENESI DELLE LESIONI MUSCOLARI
Le principali lesioni muscolari sono dovute ad un trauma diretto o indiretto. Il trauma diretto è dovuto ad una sollecitazione meccanica esterna, o contusione. Il trauma indiretto è causato principalmente da sollecitazione in trazione delle fibre muscolari.
Clinicamente la lesione si presenta con dolore vivo, impotenza funzionale, ecchimosi, gonfiore e tumefazione. Principalmente la diagnosi avviene tramite anamnesi accurata, esame palpatorio e esame strumentale quale ecografia.
In entrambe le lesioni da trauma diretto e indiretto, si descrivono più fattori predisponenti intrinseci ed estrinseci.
- Fattori intrinseci:
- carenza di allenamento
- affaticamento muscolare
- squilibrio tra muscoli agonisti ed antagonisti
- età
- Fattori estrinseci:
- situazioni climatiche (freddo)
- situazioni ambientali (terreno di gioco inidoneo).
Per quanto riguarda i sintomi, questi variano a seconda dell’entità della lesione in oggetto. Naturalmente non è detto che tutti i sintomi si manifestino nello stesso momento, ma sono tutti indicatori di un problema e non vanno mai trascurati.
Tra i più comuni rientrano:
- Dolore, che cresce di intensità a seconda della gravità della lesione, andando da acuto a cronico, e da lieve a forte;
- Ematoma, o livido, che può comparire se c’è stato versamento di sangue sottocutaneo;
- Gonfiore;
- Rigidità del muscolo con difficoltà al movimento.
La contrattura/elongazione è la forma più lieve di lesione muscolare, il danno coinvolge poche fibre, e si presenta quando il muscolo eccede i sui limiti di elasticità. Il danno è più fisiologico che anatomico, il dolore insorge a distanza di tempo e non è localizzabile in un punto preciso. Il muscolo si presenta più sensibile ma non vi è impotenza funzionale.
Lo stiramento coinvolge un elevato numero di fibre muscolari ed è provocato da un trauma di tipo indiretto. Generalmente il dolore è acuto e ben localizzato, presenta impotenza funzionale immediata accompagnata da ipertono muscolare ed ematoma – se superficiale.
Lo strappo è la forma più grave di lesione muscolare. Esso è caratterizzato da una interruzione anatomica del muscolo. In base alla gravità, lo strappo è suddiviso in lesione di primo, secondo o terzo grado. Clinicamente si presenta con dolore acuto violento, sempre accompagnato da stravaso ematico, impotenza funzionale, aumento del volume dell’arto, voluminoso ematoma palpabile ed interruzione del fascio muscolare.
Questo tipo di lesioni comportano molto spesso una serie di complicazioni che impediscono una completa guarigione. Talvolta si trovano formazioni fibrose nel punto di cicatrizzazione muscolare con conseguente perdita di elasticità e pericolo di lacerazioni recidivanti.
Sporadicamente la perdita di elasticità è accompagnata da una ossificazione del tessuto leso.
Elenchiamo ciò che riportano i vari autori come classificazioni di lesione:
Classificazione
American Medical Association (Craig, 1973)
La American Medical Association (Craig, 1973) suddivide le lesioni muscolari in tre livelli di gravità:
- Lesione di primo grado: stiramento dell’unità muscolo tendinea che provoca la rottura di alcune fibre muscolari e tendinee;
- Lesione di secondo grado: più grave della precedente, ma senza interruzione completa dell’unità muscolo tendinea;
- Lesione di terzo grado: rottura completa dell’unità muscolo- tendinea.
Reid (1992)
Reid (1992) classifica le lesioni muscolari indirette in:
- Lesioni da esercizio fisico
- Strappo muscolaredi cui riconosce 3 gradi
- I grado o lieve: danno strutturale minimo, piccola emorragiae guarigione rapida;
- II grado o moderato: rottura parziale e significativa perdita funzionale precoce;
- III grado o severo: rottura completa può rendersi necessario un intervento chirurgico;
- Contusionepuò essere lieve, moderata e grave.
Muller – Wohlfahrt (1992)
Muller – Wohlfahrt (1992) distinguono le lesioni a seconda dell’unità strutturale interessata:
- Stiramento muscolare che non presenta mai rotture di fibre
- Strappo della fibra muscolare
- Strappo del fascio muscolare
- Strappo muscolare.
Distingue poi i Traumi Indiretti in vari livelli di gravità
- Contrattura: alterazione diffusa del tono muscolare che provoca dolore a distanza dall’attività sportiva e si localizza con difficoltà
- Stiramento: alterazione funzionale delle miofibrille, acuta, si manifesta durante l’attività sportiva con ipertono e dolore ben localizzato
- Strappo: lacerazione di un numero variabile di fibre muscolari accompagnato da dolore acuto e violento nel corso di un’attività sportiva. A seconda della quantità di muscolo lacerato si distinguono tre gradi:
- Strappo di primo grado: poche miofibrillelacerate all’interno di un fascio muscolare;
- Strappo di secondo grado: lacerazione di più fasci muscolari che riguarda meno dei 3/4 della superficie di sezione anatomica del muscolo di quel punto;
- Strappo di terzo grado: rottura muscolare che riguarda oltre i 3/4 della superficie di sezione anatomica del muscolo in quel punto e può essere ulteriormente distinta in parziale o totale.
A.J. Ryan (1990)
A.J. Ryan (1990) ha proposto una classificazione delle lesioni del muscolo quadricipite che si può utilizzare come sottoclassificazione per tutte le lesioni muscolari:
- I Gradolacerazione di poche fibre con la fascia intatta;
- II Gradolacerazione di un discreto numero di fibre con la fascia intatta e presenza di un ematoma localizzato;
- III Gradolacerazione di molte fibre con lesione parziale della fascia e presenza di ecchimosi;
- IV Gradorottura completa del muscolo e della fascia.
Ematoma
In entrambe le lesioni da trauma diretto e indiretto, essendo il tessuto muscolare molto vascolarizzato, si forma un ematoma che può essere di due tipi:
- Intramuscolare: l’ematoma è delimitato da una fascia muscolare intatta e clinicamente si manifesta con dolore ed impotenza
- Intermuscolare: l’ematoma si espande negli spazi interfasciali ed interstiziali se la fascia muscolare è lacerata ed in tal caso non si verifica un aumento di pressione all’interno del muscolo.
Il trattamento varia in base alla gravità della lesione. Nelle prime 24 ore dall’evento lesivo è sempre consigliabile seguire il protocollo R.I.C.E. (riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione).
Nel nostro centro lavorando con una valutazione specifica eco-guidata, eseguiamo in modo tempestivo già dal primo giorno, un trattamento che mira da subito, al rispetto dei tessuti lesionati, al drenaggio dei liquidi infiammatori e gradualmente al recupero dell’elasticità della fibra muscolare, sino ad arrivare al rinforzo della stessa sia in gesto dinamico che negli sportivi come gesto funzionale specifico, al fine di garantire all’atleta piena serenità di eseguire performance nella sua disciplina sportiva dilettantistica o agonistica, nel suo ritorno graduale all’attività sportiva.
La crio-compressione riduce gli edemi e il dolore
La crio-compressione provoca vaso costrizione e la diminuzione dell’afflusso sanguigno nelle zone trattate, riduce l’infiammazione e la sensibilità nelle terminazioni nervose, alleviando il dolore. Il tempestivo e veloce utilizzo di questo macchinario può effettivamente ridurre il gonfiore della zona infortunata entro le 4-6 ore, accelerando i processi di recupero. La crio-compressione ha effetti terapeutici e riabilitativi eccellenti sui tessuti traumatizzati, agevolandone il processo di guarigione.
L’evento traumatico acuto o da sovraccarico coinvolge sovente tutte le strutture capsulo legamentose, come tendini e muscoli. THEAL Therapy è uno strumento fondamentale per il perfetto recupero post trauma.
La possibilità di modulare l’emissione a seconda dell’effetto fisiologico ricercato permette l’applicabilità della metodologia THEAL in numerose circostanze patologiche. La scelta del tipo di emissione polimodale unitamente alla selezione del mix di lunghezze d’onda, consente l’attivazione dei processi riparativi cellulari e una rapida riduzione del dolore, al fine di ripristinare la corretta funzione articolare.
THEAL Therapy è l’evoluzione della fototerapia e della laserterapia. Le emissioni polimodali bilanciate, il dosaggio selettivo dell’energia emessa, il controllo totale del mix di lunghezze d’onda ed il controllo termico dei tessuti sono caratteristiche imprescindibili per una mirata, completa, sicura ed efficace terapia, che permetta di curare le patologie post traumatiche. THEAL Therapy è un alleato insostituibile nella terapia post traumatica.
THEAL Therapy – Miriam Sylla
una testimonianza della campionessa di pallavolo a seguito di infortunio
L’énergia Winback :
bio-acceleratore fisiologico
L’energia di WINBACK è una corrente ad Alta frequenza che oscilla tra 300 KHz e 1 MHz. Questa corrente, non invasiva, stimola i naturali meccanismi di autoriparazione del corpo, favorendo gli scambi cellulari. Associato alla pratica del terapista, offre risultati spettacolari nella rieducazione grazie da una rapida riabilitazione delle funzioni muscolari e articolari.
Si tratta di un autentico bio-acceleratore fisiologico.
TEMPI DI RECUPERO
La tempistica di guarigione varia dal tipo di lesione e dalla sua grandezza.
In genere la lesione di primo grado guarisce in circa 2 settimane.
Nel secondo grado i tempi di recupero passano a circa 4 settimane, ed in entrambi i casi è bene non praticare sport.
Nel terzo grado il recupero è più lungo, e può arrivare anche a 6 mesi..
Le lesioni muscolari si possono prevenire seguendo i seguenti accorgimenti:
- Adeguato riscaldamento
- Alimentazione sana e corretta
- Idratazione
- Utilizzo di attrezzature idonee
- Indumenti e calzature adeguati
Siamo a completa disposizione per aiutare anche te come abbiamo fatto con diversi altri pazienti fin ora.
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