Fisioterapia e Reumatologia: l’artrite reumatoide
L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica, di tipo autoimmune, che provoca dolore, tumefazione e rigidità articolare, con grave limitazione dei movimenti articolari e deformazione delle articolazioni, soprattutto a livello delle mani e dei piedi, ma anche quelle di polsi, spalle, ginocchia, caviglie, gomiti, rachide. L’interessamento è di solito bilaterale e simmetrico.
L’Artrite Reumatoide non ha una causa unica: si ritiene che un fattore ambientale possa ingannare il sistema immunitario (mimetismo molecolare) o modificare alcuni antigeni che dovrebbero essere visti come propri dal sistema immunitario (self), ciò interrompe la tolleranza immunologica nei confronti di alcune proteine umane, come il collagene articolare1 , provocando una disregolazione dei linfociti T e dei linfociti B2 e conseguente produzione di citochine infiammatorie.
Il bersaglio principale dell’infiammazione è la membrana sinoviale che riveste l’articolazione e la lubrifica, attraverso il liquido sinoviale prodotto. Le cellule del sistema immunitario rilasciano sostanze infiammatorie che causano gonfiore e danno articolare.
Così come per altre forme artritiche, quali artrite psoriasica e artrite reumatoide giovanile, i sintomi possono comparire gradualmente nel tempo. Di solito, i pazienti avvertono rigidità mattutina delle articolazioni delle mani; questa rigidità, a cui si associa tumefazione, tende a migliorare durante la giornata. Può presentarsi febbricola, soprattutto al mattino, e stanchezza. Tra i vari sintomi si associano:
Stanchezza
Malessere generale
Perdita di peso
Indolenzimento muscolare (mialgie)
Febbre
Secchezza degli occhi e della bocca (sindrome di Sjogren secondaria all’artrite reumatoide)
Anemia
Infiammazione dei tendini
Presenza di piccole nodosità dolenti note come “noduli reumatoidi” che compaiono comunemente sotto la cute dei gomiti e degli avambracci.
La diagnosi è ovviamente reumatologica. È necessaria quindi una visita specialistica da parte del reumatologo che osserverà i segni clinici e prescriverà le indagini da svolgere.
Oltre a indagini strumentali, come radiografie ed ecografie articolari, dal punto di vista laboratoristico, s’identifica spesso l’alterazione degli indici di flogosi ed esami specifici quali:
VES
PCR
Fattore
Reumatoide
Anticorpi
anti-citrullina
Sideremia–Ferritina e Transferrina
Da un punto di vista fisioterapico, la valutazione terrà conto del grado di severità della patologia e dell’adesione o meno da parte del paziente ad una cura farmacologica. Sarà valutata la rigidità articolare, i tender point attivi e la componente psicosociale del paziente e di come la patologia interagisca nella sua quotidianità.
Non esiste una cura definitiva per questa malattia, tuttavia esistono terapie utili a controllarne i sintomi. Solitamente, si utilizzano farmaci immunosoppressori, antinfiammatori (FANS) associati a corticosteroidi. Oggi le nuove terapie guardano verso i farmaci biologici.
L’artrite reumatoide è un’artrite erosiva delle articolazioni e causa ridotta mobilità articolare e disabilità nelle attività giornaliere e lavorative. Dal momento che a essere interessate sono le articolazioni che, oltre a essere tumefatte e doloranti, risultano irrigidite, è importante associare la terapia farmacologica a una fisioterapia apposita . L’American College of Rheumatology (ACR) consiglia economia articolare, esercizi a casa e partecipazione a programmi di esercizi dinamici e aerobici. La riabilitazione dei pazienti con AR sin dalle fasi precoci è fondamentale allo scopo di migliorare la mobilità articolare, la forza muscolare, lo stato di salute generale e la qualità della vita.Gli scopi globali della riabilitazione nell’AR sono:
- Riduzione del dolore
- Prevenzione del trattamento del danno nelle sedi articolari compromesse
- Rieducazione globale dell’apparato locomotore
- Prevenzione dei danni secondari a distanza dovuti ad aggiustamenti posturali e gestuali di compenso.
Inizialmente è opportuno utilizzare trattamenti locali, mirati alle più gravi alterazioni distrettuali (soprattutto alle mani) e successivamente aggiungere trattamenti globali, volti a migliorare la postura, la forza muscolare e lo stato di salute generale. La riabilitazione distrettuale è impiegata soprattutto per le articolazioni di mani e piedi, pressoché sempre interessate. In particolar modo, per i piedi si consiglia l’utilizzo di ortesi per le dita o di plantari per garantire un adeguato carico e una giusta pressione durante il cammino, mentre è sconsigliato il riposo a letto.
Essendo una malattia a carattere sistemico, l’AR, colpisce l’apparato muscolo-scheletrico nel suo complesso. Ipotrofia e Ipostenia muscolare sono presenti e dovute sia alla terapia steroidea sia alla malattia stessa e questo può portare a problematiche posturali secondarie.
Per questo motivo, la fisioterapia consisterà successivamente in un’attività fisica personalizzata, pianificata, strutturata, che determina il miglioramento o il mantenimento di uno o più aspetti della forma fisica generale del paziente.Gli esercizi, consigliati nell’AR in particolare nei primi mesi di malattia, apportano benefici senza aumentare il danno radiologico ne riacutizzare la malattia. Consiste in esercizi di mobilizzazione di arti superiori e inferiori, esercizi di rinforzo muscolare e di allungamento ai quali si andranno ad associare esercizi aerobici come il cammino o la cyclette e gli esercizi di propriocezione.
Ai pazienti con diagnosi di A.R. si consiglia in ogni caso uno stile di vita quanto più attivo possibile, controlli periodici specialistici ed un’attività fisica moderata ma sempre presente.
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Riferimenti
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McInnes IB, Schett G. The pathogenesis of rheumatoid arthritis. N Engl J Med. 2011 Dec 8;365(23):2205-19. doi: 10.1056/NEJMra1004965. PMID: 22150039.
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